Il libro scritto da Gemma Milite Calabresi, la vedova del commissario Calabresi, è un racconto bellissimo sul percorso del perdono che una persona può intraprendere, diventando credente nel percorso stesso. Il figlio, Mario Calabresi che ha raccontato il suo modo di vivere la tragica vicenda dell’assassinio di suo padre, che lo ha lasciato orfano, l’ha incoraggiata a scrivere le conversazioni del tavolo della cucina, che spesso hanno scambiato tra loro, in tutti questi anni, in cui si è cercata la verità sulla morte di Luigi Calabresi (il processo più lungo della storia repubblicana), attraverso vicende che avrebbero piegato molti all’odio e alla rivalsa verbale. E invece, nella loro famiglia, ciascuno ha trovato la forza di perdonare, in modo personale, diverso, ma forse tutti sulla strada aperta dalla madre, che, il libro lo racconta, non ha mai nascosto difficoltà, pianti, momenti più felici e prove, condividendo, con numerose discussioni, il suo punto di vista con la famiglia. Si vorrebbe sapere di più su Tonino Milite, che è stato come un padre per i 3 figli di Gemma, pittore e maestro, uomo affettuoso che viene sempre ricordato con riconoscenza. Un gran libro per tutti coloro che sono sulla strada del perdono.
La crepa e la luce, Gemma Milite Calabresi, Mondadori Editore