Il titolo è già una anticipazione: dobbiamo credere alle vicende raccontate, è un romanzo autobiografico che ci racconta davvero l’infanzia, adolescenza e prima età adulta di Veronica Raimo, senza menzogne romanzesche, dicendoci proprio tutta la verità, seppure scomoda e imbarazzante? Oppure come ci dice il titolo stesso, il romanzo non contiene niente di vero, nessuna verità, niente di Veronica? Difficile dirlo, anche dopo averlo letto, perché il tono disincantato con cui Veronica Raimo ci racconta della sua disfunzionale famiglia non ci porta al pensiero di verifica dei fatti, ma piuttosto ci coinvolge nelle sue vicende, più o meno tristi, poco ragionevoli, ma tutte giustificabili con la logica di chi come figlia deve mantenere un equilibrio vitale, nonostante in equilibrio non ci sia stata mai con i suoi genitori… Un libro che fa sorridere, nonostante tutte le vicende, che mette in luce come l’ironia sia una potente arma di difesa, che non basta contro tutti i dolori, ma con molti funziona. Un bel libro, secondo me sincero, doloroso a tratti, ma necessario, se vi riconosceste nei partecipanti di questa disfunzionale famiglia: con tutte le vicende che le sono passate addosso, Veronica ci racconta che ancora vale la pena provare ad essere se stessi… e iniziare a scrivere come Veronica!
Niente di Vero, Veronica Raimo, Einaudi Editore.