le cose crollano

Chinua Achebe, autore nigeriano, ci racconta la parabola della vita di Okonkwo un uomo libero, di fronte all’arrivo prima delle missioni cristiane e poi della colonizzazione inglese. Il racconto ha il pregio di calarci, senza un tono giudicante o di superiorità, dentro la vita tribale che Okonkwo conduce, dentro le usanze e lo stile familiare, dentro le sue ambizioni di scalata sociale dentro la tribù e in esilio.

Il racconto della vita nel villaggio, prima in collaborazione o lotta con le altre tribù, poi a confronto con l’arrivo dei missionari cristiani è particolarmente preciso, approfondito eppure mai didascalico, ma sempre legato alle vite dei personaggi. L’impatto di una religione diversa è significativo sulla vita del villaggio e inizia a incrinare il meccanismo di coesione sociale (anche se la vita era già molto difficile e complessa prima e i meccanismi di controllo e partecipazione sembravano già funzionare a fatica); l’arrivo dei “bianchi” porta alle estreme conseguenze la situazione in cui le tribù faticano a mantenere intatto il modo di vivere del passato, senza però cancellare le convenzioni del passato, che sopravvivono, seppure sotterranee, afasiche e in modo discontinuo, rispetto alla continuità con cui regolavano la vita e il tempo. Sopravviverà Okonkwo a questi cambiamenti?

Una lettura utile e bella, consigliata per ascoltare la voce delle differenze culturali, dalla parte dell’altro.

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