
Ecco una selezione di libri tuttigusti per i giorni natalizi, in cui magari ci scappa di avere una oretta in più per leggere! Cominciamo con un libro davvero a sorpresa “Quando abbiamo smesso di capire il mondo” di Benjamin Labatut, inizia come un saggio in cui si collegano le scoperte scientifiche ai grandi eventi, anche tragici della umanità (che collegamento c’è tra il colore del blu di Prussia e i campi di concentramento?)e finisce come un romanzo, in cui vediamo gli effetti della difficoltà per l’essere umano di rimanere umano, di fronte alla ascesa del progresso scientifico, messo in moto e già incontrollabile. Consigliato a chi studia e insegna scienza, a chi ha curiosità storiche, a chi si chiede se il progresso scientifico sia davvero ancora tale.

E per rimanere in ambito di presente/passato e anche futuro che si intrecciano, “L’anomalia” di Hervè Le Tellier vi terrà sospesi in molti sensi… Incontrerete le vite di molti personaggi, tutti colti in un momento esiziale delle loro vite, tutti momenti diversi e non si capisce bene che cosa li tiene uniti; poi scoprirete che tutti hanno preso un certo volo aereo e… Non si può davvero dire di più, senza svelare la sospensione temporale, aerea, decisionale e infine narrativa che ci aggancia, conducendoci ad un finale aperto, ma ne siamo sicuri? Oppure viviamo tutti prigionieri delle nostre scelte, più che del tempo? Avvincente, non iniziatelo prima di Capodanno, oppure passerete il conto alla rovescia a leggere… Consigliato agli indecisi, ai solutori di gialli, agli appassionati di Christopher Nolan e non solo!

Per tornare ad atmosfere più terrestri e vicine a noi, “Poliestere” di Luca Bertolotti ci racconta la storia di Livio, che è alla ricerca di un lavoro per mantenersi e mantenere la compagna e la sua bambina, figlia di una precedente relazione, cui sente di poter fare da padre. Luca trova lavoro grazie ad un amico di infanzia, padrone di una ditta di verniciature, una ditta che produce oggetti in plastica, in poliestere. Il lavoro è molto duro, intossicante, faticoso: chi lavora con Livio è vittima della sua stessa fatica ed è necessario convivere in fabbrica con antichi rancori, lavorare al limite della sicurezza, chiudere gli occhi sui regolamenti di conti e sulle ingiustizie. Finchè il suo amico di infanzia, il capo gli propone di preparare uno spostamento di merce, al limite dell’imbroglio, per salvare il suo posto di lavoro e la sua azienda. Un libro onesto sul lavoro oggi: consigliato a chi non ha mai visto una fabbrica, a chi non ha mai verniciato, a chi non ha letto “Martin Eden”, perché la fatica fisica toglie ogni pensiero di emancipazione.

Per smettere di mangiucchiare gli avanzi di qualche pranzo o cena di festeggiamenti, il libro “L’alimentazione non è competizione” di Elena Casiraghi aiuta a ragionare sui meccanismi con cui ci avviciniamo al cibo, alle strategie facili per comporre un piatto nutriente e non esagerato in carboidrati o proteine! Elena Casiraghi, ex atleta, docente presso la Facoltà di Scienze motorie presso la Università di Pavia, ha un approccio sereno al cibo, alla nutrizione e non propone sforzi miracolosi, piuttosto un percorso in cui bilanciare alimentazione e allenamento, anche concedendosi uno sfizio (ogni tanto!). Consigliato a chi sta iniziando a fare attività fisica quotidiana, a chi cucina per tutta la famiglia (tutti saranno in salute!) e a chi è interessato a consigli mirati, tecnici e soprattutto sperimentati (da lei stessa!).

Ci vuole a Natale una bella storia triste a lieto fine, con un finale quasi incredibile, ma se lo confronti a tutto il resto, è proprio quello che volevi… “Nato fuori legge” di Trevor Noah è la bellissima storia di una infanzia sudafricana, tra chiese evangeliche, gang di strada e scuole troppo poco frequentate: il nostro protagonista vive con la sua mamma, perseguitata dal passato e da uomini violenti, cui sfugge trasferendosi e incontrando nuovi amori. Il nostro protagonista, non si sa quanto di autobiografico ci sia nel libro di Trevor Noah, sfugge ad un destino quasi segnato, anche grazie alla sua ironia e al modo in cui affronta le contraddizioni del Sudafrica post apartheid. Consigliato a tutti gli studenti al limite della sufficienza, ai professori che devono spiegare che cosa è stata la apartheid, ai 50enni che ascoltavano Tracy Chapman, ma poi non sanno come è andata a finire…