Per la sinodalità, serve corresponsabilità e il lavoro di squadra!

Nathalie Becquart e Philippe Becquart,i due relatori, sono cugini, Nathalie è suora (Xmcj), Philippe è teologo, lavorano in diocesi svizzere; hanno scritto questa riflessione insieme, partendo dalle personali esperienze di sinodalità.

I due relatori sono cugini, Nathalie è suora, Philippe è teologo e lavora in diocesi svizzera; hanno scritto questa riflessione insieme, partendo dalle personali esperienze di sinodalità.

  • Il tema è sempre la sinodalità per partecipazione e missione del popolo di Dio, come ci ha detto papa Francesco. Ascolto e discernimento sono le due parola chiave del sinodo. Una chiesa sinodale è una chiesa di ascolto, reciproco e dello Spirito Santo. Ascolto e discernimento servono a impostare lo stile della chieda sinodale, stile per cui tutti i battezzati esercitano la propria responsabilità con partecipazione attiva. Per creare questa chiesa sinodale dobbiamo ripartire dalle nostre esperienze di chiesa già avviate e rileggerle riascoltando tutti, come attori in primo piano responsabili.
  • La esperienza che racconta Philippe si svolge nelle diocesi di Losana, Ginevra e Friburgo, nella svizzera francofona; prima di parlare di questa esperienza, facciamo il punto sulla corresponsabilità.
  • Nathalie: il cardinale Suenens diceva nel Concilio Vaticano II, in merito al contributo di tutti i battezzati: se mi chiedono quale è il germe, il frutto della vita pastorale del Concilio Vaticano II, direi la corresponsabilità dei battezzati.
  • Tutti corresponsabili, non tutti con la stessa responsabilità: siamo responsabili della nostra chiesa e della missione, secondo la nostra vocazione e secondo le chiamate ricevute durante la esistenza; è un poliedro, ogni persona partecipa come vertice di una vocazione personale e diversa in responsabilità collettiva; la celebrazione eucaristica diventa il punto centrale in cui la sinodalità è visibile. Ancora una volta la eucarestia, dove si costruisce la comunità è anche il centro del sensus fidei dei fedeli, il senso della azione di fede nel popolo. Creare strutture di ascolto del popolo di Dio secondo il sensus fidei mira ad ascoltare di più il popolo nel suo insieme e non solo l’elite; come nuovo modo di ascoltare, devono essere sviluppate nuove dinamiche, come la comunicazione nel sinodo dei vescovi. La direzione è questa, promuovere la corresponsabilità oltre una certa sindacalizzazione della chiesa.
  • Strumenti del nuovo modo di ascoltare, un questionario che ha permesso alle chiese locali di creare uno spazio di ascolto autentico, di discernimento comunitario, secondo il metodo sinodale, intorno alla parola. Alcuni laici possono essere chiamati a esercitare specifici servizi e ministeri in condizioni di durata e stabilità nella chiesa, ciò è anche previsto dal diritto canonico distinguendo lavoro e servizio; i laici possono essere chiamati a consigliare il parroco, il vescovo, è già stato fatto.
  • La corresponsabilità dei battezzati si realizza quindi su due livelli, la corresponsabilità di tutti in virtù del sensus fidei e in virtù dei propri ministeri e competenze, nella parrocchia o in uffici diocesani, per una missione collettiva. La domanda ora rimane, come viviamo già oggi questo cammino sinodale? Ci siamo posti 10 temi di verifica: essere compagni di viaggio, ascolto, prendere la parola, celebrare, corresponsabilità della missione, dialogare nella chiesa, dialogare con le altre confessioni cristiane, partecipazione, discernimento e decisione, spirito di sinodalità.
  • Oggi ci concentriamo su autorità e partecipazione: dobbiamo trovare quindi non solo il modo di ascoltare, ma anche di coinvolgere tutti i battezzati in stile partecipativo. Quali chiavi per mettere in pratica questa direzione pastorale? Missionarietà e popolarità e quindi rivolgersi a tutti; valorizzazione dei carismi, corresponsabilità. Bisogna partire dal riconoscere, discernere e valorizzare le diversità dei carismi, perché il carisma è sempre un dono ispirato dallo Spirito Santo per il dono a tutti. Questo lo posso dire per il mio lavoro nel sinodo dei giovani. Nei frutti dei carismi troviamo il senso del sono dello Spirito Santo. Vedremo una chiesa più relazionale, inclusiva, perché è nei rapporti personali che si trasmette la fede, in modo relazionale, con ascolto, accoglienza, cammino comune che trasforma la vita di chi partecipa.
  • Per servire questa richiesta relazionale, chi è in prima linea, gli agenti pastorali che incontrano le persone devono già vivere tra loro questo ascolto reciproco, ciò rende più facile capire che tutti dobbiamo imparare gli uni dagli altri, che nessuno ha la verità da solo. Una chiesa come una tenda dell’incontro, dinamica che accompagna il cammino. Questo ha un forte impatto sulla leadership che mostra la Chiesa, sul fatto che si ascolta, che si è responsabili, sul modo in cui le responsabilità vengono esercitate. Il pastore cammina con la sua comunità, non si è divisi tra quelli superiori che sanno e insegnano e quello che sono fuori dalla dinamica, l’odore delle pecore è per tutti! È un lavoro di squadra che come responsabilità di missione riguarda tutti, in un processo spirituale di ascolto e ricevimento.
  • Un incoraggiamento ci viene per questo cammino da un teologo, Henry Newman, la chiesa come un respiro comune tra fedele e pastore. È una grande sfida per tutti noi credenti, realizzare una autorità in stile sinodale, che permette di accompagnare le persone in stile sinodale, per il loro potenziamento, avendo come obiettivo la crescita umana e spirituale. L’autorità deve diventare una forza generativa per liberare la libertà delle persone. Il ministero rimane al centro di questa autorità collaborativa, come base e forma, pur nel differenziarsi nelle diverse vocazioni. È uno stile che ci fa percepire prima di tutto come membri di una comunità, a fronte di ogni differenziazione, rimanendo interdipendenti ma corresponsabili, con una grande disponibilità al perdono.
  • Le equipe di lavoro in corresponsabilità dovranno essere composte da uomini e donne, con giovani leader, promuovendo la leadership delle donne, con grande diversità interculturalità e interegenerazionalità, sviluppando partenariato sinodali e discernimento comune. Il modello di leadership è basato su disponibilità, prossimità tenerezza, confidenza e mutualità di aiuto.
  • La esperienza che Philippe ci racconta è in corso; una immagine è quella di una casa, con più piani, tutti collegati e animati dallo stesso modo di vivere, per le tre diocesi coinvolte. La casa è inserita in un contesto e se mettiamo il luogo delle decisioni in alto non significa che chi decide è superiore, è per vedere meglio la situazione, con il pensiero di vedere meglio e interfacciarsi con tutti gli altri lo stato con cui le relazioni possono cambiare da cantone a cantone e le altre confessioni religiose. Poi c’è la struttura amministrativa e finanziaria della chiesa che è molto importante e ha un compito non facile per la nomina dei sacerdoti e agenti pastorali, un compito complesso.
  • Fin qui il vicario episcopale era affiancato nel compito da un uomo e una donna per le parrocchie e per gli uffici; pastorali; ora invece c’è un collegio di diverse persone, responsabili delle aree pastorali con segretario e suo delegato. Abbiamo uno schema collegiale al posto di uno schema verticale, per esercitare autorità come una dinamica di squadra.
  • Il piano intermedio di funzionamento collegiale prevede in ultima analisi il lavoro congiunto di tutta la assemblea diocesana, composta da 50 persone come delegati delle unità pastorali e agenti pastorali delegati stipendiati e volontari di missione per le comunità straniere che le rappresentano, personale amministrativo, sacerdoti moderatori di unità pastorali; chiediamo anche consiglio ad esperti quando la situazione è difficile nel dialogo o su problemi su cui non siamo formati.
  • Il piano di lavoro prevede la fase di ascolto delle necessità della assemblea, nella diversità delle persone rappresentate; poi discernere, ascoltando lo Spirito Santo, per le reali necessità urgenti che emergono dalla vita di contatto con la comunità, che sono di per sé le prime cui rispondere; sarà poi il collegio dei responsabili a dare risposte operative alle richieste, in corresponsabilità e individuando compiti e percorsi.
  • Ci rendiamo conto che ci serve una formazione specifica all’ascolto, una formazione comune per sacerdoti e laici, agenti pastorali e volontari delle missioni di lingue diverse. Ci serve anche più apertura sinodale nei consigli pastorali delle chiese, che dovrebbero essere aperti a tutti per una migliore presentazione delle proposte alla assemblea. Per tutto questo la corresponsabilità è un elemento centrale per la partecipazione, non è una aggiunta, ma il cardine del funzionamento della sinodalità. È questo il nodo della conversione pastorale, oltre il riflesso di delega al superiore, che per noi cristiani è quasi un riflesso. È una sfida importante per tutta la nostra comunità: non dobbiamo temere che se i laici sono più impegnati e corresponsabili, allora i sacerdoti avranno meno responsabilità e passeranno in secondo piano nelle comunità, perché è uno stile di comunione, corresponsabilità e cooperazione che da più tempo di cura pastorale ai sacerdoti.

Nell’estate del 2022, ho avuto la opportunità di poter ascoltare il Corso sulla Sinodalità tenuto da diversi teologi e teologhe e organizzato dal Boston College: è stata proposta una formazione online gratuita, in 5 lingue e divisa in 3 settimane successive, con moltissimi interessanti contributi da ascoltare. Le conferenze erano organizzate in tre passaggi: dal discernimento comune alla costruzione del consenso, elaborazione e processo decisionale nella Chiesa, leadership e governance nella Chiesa. E’ stata davvero una bella esperienza di ascolto e inevitabilmente ho iniziato a prendere appunti mentre ascoltavo… Alla fine mi sono ritrovata con tante interessanti riflessioni, che volevo condividere! Ovviamente, si tratta di appunti miei personali e mi prendo tutta la responsabilità di errori di trascrizione o di comprensione: mi sembrava però interessante condividere questi contenuti, in modo che più persone possibile potessero riflettere sul tema della sinodalità. Ed ecco qui questa piccola e personale selezione di contributi: all’inizio di ogni trascrizione c’è il nome del teologo e il suo incarico. Tutte le conferenze sono ascoltabili su https://www.youtube.com/channel/UCLUnOSQE3INWihgBSCjAmhA/featured.

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