È passato più di un anno dall’inizio della guerra in Ucraina e leggere una biografia di Vladimir Putin mi è sembrata una buona idea: anche se di questo personaggio si è detto molto, anche con biografie più accondiscendenti, questo libro ha il merito di inquadrare la persona di Putin e raccontarci la sua biografia, nelle parti più conosciute e meno controllate della giovinezza, rispetto al personaggio Putin, come costruito dalla propaganda (il Putin delle foto con gli orsi, a cavallo a torso nudo e l’imbattibile judoka), molto più difficile da comprendere. C’è uno iato tra i due, Lilin ci racconta bene tutto quello che è possibile sapere e ragiona su come infanzia e prime esperienze politiche possano avere influenzato il Putin che vediamo in azione ora, che è un personaggio così distante, nella rappresentazione pubblica, così distante dall’esprimere in pubblico un minimo cenno di umanità, da risultare incomprensibile e quindi proiezione delle nostre peggiori intenzioni. L’autore, russo naturalizzato e con cittadinanza italiana, ci mette in guardia da questo rischio e condivide con noi le sue riflessioni, sempre basata su ciò che conosciamo della sua vita. La ultima edizione è aggiornata con gli sviluppi della guerra e nuove riflessioni sul prosieguo della vita pubblica di Putin stesso.
L’ultimo zar, Nicolai Lilin, Piemme Editore