E come spesso succede in Italia…

Monologhi, brevi racconti e descrizioni di persone e situazioni, scritti caustici e lievi, è bello ricordare Mattia Torre, autore della serie Boris e regista della serie La Linea verticale, con questi racconti. In questi brevi testi, si ritrova tutta la capacità di osservare le situazioni più comuni dai punti di vista più impensati, anonimi, desueti. Mattia Torre aveva questa capacità di spostare il nostro punto di vista, senza farci vergognare del nostro approccio privilegiato, ma gentilmente portandoci a condividere la sorte degli altri, che spesso è peggio della nostra… Di Mattia Torre potere anche guardare su RaiPlay la serie in 8 puntate, La linea verticale, dedicata ai pazienti oncologici di un ospedale romano, con tutto il contorno di medici e infermieri, insolitamente in ruolo di secondo piano rispetto ai pazienti: la degenza di Mattia Torre, per la malattia che poi lo ha ucciso, gli ha dato un osservatorio privilegiato, restituito in questa serie con grandi ritratti, sul rapporto con la malattia, con il dolore, con il futuro, con le piccole rinunci e i rimpianti dolorosi. Il libro ci restituisce quella levità di racconto, che tanto manca al nostro cinema.

Mattia Torre, A questo poi ci pensiamo, Mondadori Editore

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