Era tantissimo tempo che non leggevo un libro giallo così triste, disincantato e lucidamente convinto della totalità del male… Sezione suicidi di Antonin Varenne è una lettura che consiglio anche a chi è in un momento triste della esistenza: a nessuno le cose possono andare male come al tenente Guerin e a lui le cose vanno male non per motivi episodici, ma proprio in modo strutturale…
Fino alla fine speriamo sia nella soluzione del caso, sia nella sopravvivenza di tutti i protagonisti, ma è davvero difficile correggere una rotta segnata da molte avversità, serve un sovraumano coraggio, che non dovrebbe esserci richiesto in condizioni umane del vivere. Il titolo dice già quale sia l’incarico del tenente, occuparsi dei casi di suicidio della città di Parigi, incarico oscuro e ritenuto inutile, fino a quando non si susseguono diversi casi di suicidio con la stessa modalità incomprensibile. Scatta allora la necessità di fermare questi casi, per motivi di ordine pubblico e Guerin, insieme al collega psicologo Nichols, si addentra ad un mistero sempre più inquietante. Potrebbe sembrare un noir nerissimo con personaggi decisamente acciaccati dalla esistenza e invece i sentimenti che esprimono, le sottigliezze con cui li vediamo agire nella vita e nella indagine sono insieme coinvolgenti e intriganti, al punto da farci leggere tutta la storia con vivido interesse.
Consigliato anche a chi vuole riflettere sulle profondità del male, per allenare il coraggio necessario a continuare ad essere umani.