Questa lettera ci consente di entrare nel vivo della vita di Paolo e nel cuore della vita di fede delle comunità antiche… proprio quello che ci serve, in un contesto di comunità che cerca di ricostituirsi! Vedremo che le difficoltà della comunità dei Galati consentono a Paolo di esprimere al meglio il legame tra amore del Padre e amore del prossimo, come spiegato da Gesù. Paolo compie la sua evangelizzazione su questo tema centrale, attraverso la dottrina della giustificazione… Sarebbe bello che nelle difficoltà, riuscissimo a dare il meglio di noi, come ha fatto Paolo!
Vediamo in risposta a quali difficoltà viene scritta… La Galazia si colloca al centro della attuale Turchia e non molto distante da Tarso, la città natale di Paolo: la lettera alla comunità è stata scritta probabilmente (dalle informazioni in essa contenute) tra il 54 e il 57 d.C. al termine del terzo viaggio missionario, dalla città di Efeso o dalla Macedonia. Le comunità della Galazia erano state fondate nel corso del secondo viaggio missionario, che era stato compiuto tra il 52 e il 53 d.C. Paolo aveva colto il grande compito di portare il Vangelo ai pagani[1] e l’etica svolge un ruolo notevole nel presentare l’annuncio della morte e resurrezione di Gesù Cristo: Paolo riesce a presentare, tramite la dottrina della giustificazione, il collegamento la salvezza portata dal sacrificio di Cristo e il nostro vivere quotidiano da credenti.
Analizziamo però prima la storia documentaria della lettera, prima di passare alla struttura e al cuore del messaggio: la lettera è stata scritta in greco e noi abbiamo un’attestazione antichissima di molte parti del testo nel Papiro 46, datato tra il I e il II secolo. Questo papiro, composto di 104 fogli e conservato a Dublino nel Fondo Chester Beatty e presso l’Università di Anna Harbor nel Michigan, è base, per le parti contenute, del Codice Vaticano e del Codice Sinaitico, datati IV secolo (contiene i vv. 1:1-8, 1:10-2:9, 2:12-21, 3:2-29, 4:2-18, 4:20-5:17, 5:20-6:8, 6:10-18). La attestazione antica è molto importante perché mostra, come già dai primordi del Cristianesimo, il comandamento dell’amore di Lv 19,18 fosse riconosciuto come punto di partenza per il comandamento dell’amore, come enunciato compiutamente da Gesù in Mt 22,34-40. E’ evidente che la forza di una simile attestazione può venire solo dall’impulso dato da Gesù stesso nella sua predicazione. Per questo è importante che noi rimettiamo il comandamento dell’amore di Gesù al centro della nostra etica e Paolo può aiutarci…!
La lettera ha la classica struttura del discorso difensivo, strutturato in 5 parti:
- Exordium o introduzione: 1,1-2,21; Paolo fa una breve introduzione storica, premettendo così perché lui sia autorevole a parlare del problema;
- Narratio o descrizione del problema: 3,1-5; spiegazione dell’inganno in cui sono caduti i Galati;
- Probatio o ragionamento di prova sul problema: 3,6-4,31; Paolo riprende le Scritture, fondando la sua risposta e sconfessando (senza attacchi diretti) la autorità di chi ha ingannato i Galati (i giudeo cristiani);
- Exhortatio o spiegazione decisiva: 5,1-6,10; la spiegazione decisiva (v.5,6) è accompagnata da una serie di precisazioni pratiche per esercitarla;
- Conclusio o conclusione: 6,11-18; saluti da cui si evince che Paolo si serviva di un estensore delle lettere, che scriveva sotto dettatura e che firmava in particolari occasioni.
Per comprendere bene il senso della lettera ai Galati, che da applicazione in situazione concreta al comandamento dell’amore di Gesù, dobbiamo comprendere la qualità dell’inveramento che Gesù compie sulle parole di Lv 19,18. Il v. del Levitico pone il comandamento dell’amore del prossimo tra le disposizioni legislative, denominate la Legge della Santità (è una delle raccolte più antiche della Torah) e sembra voler limitare il concetto di prossimo all’interno del popolo… Sembra soltanto, perché al v. 19,34 le leggi parlano del trattamento da riservare ai forestieri e di nuovo si si ripete, l’amerai come te stesso… e sappiamo che la ripetizione nella Bibbia è richiamo, è conferma, è doppia affermazione del giusto comportamento!
Gesù riprende la domanda, quale è il più grande comandamento e la risposta ci viene riportata identica, ma con 3 diversi esiti, come abbiamo visto. Come prosegue la riflessione sull’amore del prossimo nelle comunità cristiane? Come questo amore è salvifico per noi? Dobbiamo fare gesti concreti di amore per il prossimo? Ne riparliamo il prossimo venerdì!
[1] Ecco una carta dei viaggi missionari di Paolo… Giusto per orientarsi!

Il riferimento per questa breve riflessione, sta nel racconto di Thomas Soding, come esposto nel libro “L’amore del prossimo”, Edizioni Queriniana, Bologna, 2018.