Nuotare, in acqua o tra i ricordi…

Non sono una nuotatrice, o meglio sono una nuotatrice con bisogni educativi speciali: se non metto la maschera totale per bocca-naso-occhi di una nota marca francese di articoli sportivi non riesco a nuotare… Se la metto, posso andare in alto mare, immergermi, nuotare, guardare sotto, senza paura! Non è grave, basta darmi il mio strumento compensativo e me la cavo… Vive la difference! Se parlo quindi di un libro intitolato “Nuoto libero” scritto da Julie Otsuka, si capisce bene che non ero la prima persona che poteva esserne attratta e invece… É Un libro meraviglioso sul nuotare e sul nuotare via, che racconta le vicende di una piscina e di una appassionata di nuoto che la frequentava e si ammala di alzheimer… Alice nuota via sempre più lontano e il libro ci restituisce tutto il senso di uno sport che ci dona moltissimo in termini di riflessione, profondità di vedute, punti di vista e insieme di una malattia, che ci spoglia di tutto, amore, ricordi, relazioni, abitudini. Consigliato a tutti i frequentatori di una piscina, che in questa stagione passano magari ad altre acque, a chi non nuota mai in piscina, per farsi venire un pensiero, a chi si prende cura degli altri, per qualsiasi sofferenza attraversino… C’è solitudine e tristezza, ma anche tantissima dolcezza. Fa bene a tutti riflettere, alla fine di un anno (diciamolo, le vacanze sono il vero finale di anno…) su chi vorremmo essere dopo, su quale direzione prendere e una piscina non è solo una vasca chiusa, ma può essere una partenza per molte direzioni, leggere per credere!

Buone vacanze a tutti, ci si rilegge a settembre! Prossima settimana, ultimo, ma proprio ultimo articolo sulla sinodalità!

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